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domenica 30 giugno 2013

CHIUDE IL CRAS, ANIMALI AI CACCIATORI

L'assessore alla tutela faunistica e il dirigente del settore politiche agricole del VCO (Verbano - Cusio - Ossola), in seguito alla chiusura del CRAS (centro recupero animali selvatici) per tagli alla spesa pubblica provinciale, hanno dichiarato che un animale selvatico ferito non deve essere soccorso, ma lasciato al suo destino, vietando al cittadino qualsiasi forma di salvataggio, inoltre hanno espresso l'intenzione di affidare il CRAS al comprensorio alpino, cioè ai cacciatori!

Non permettiamo che ciò avvenga, inviamo una mail di protesta!


Scriviamo a:
zoni@provincia.verbania.it, pastore@provincia.verbania.it,
rauch@provincia.verbania.it, lux@provincia.verbania.it,
marinelli@provincia.verbania.it, maggetto@provincia.verbania.it,
tempera@provincia.verbania.it, cavallo@provincia.verbania.it,
presidenza@regione.piemonte.it, urp@mpaaf.gov.it, URP@minambiente.it;
segretariogenerale@provincia.verbania.it
oppure, col ";" come separatore:
zoni@provincia.verbania.it; pastore@provincia.verbania.it;
rauch@provincia.verbania.it;
lux@provincia.verbania.itmarinelli@provincia.verbania.it;
maggetto@provincia.verbania.it; tempera@provincia.verbania.it;
cavallo@provincia.verbania.it; presidenza@regione.piemonte.it;
urp@mpaaf.gov.it; URP@minambiente.it;
segretariogenerale@provincia.verbania.it
Messaggio-tipo (copiate solo la parte compresa tra le due linee
tratteggiate e mettete in fondo il vostro nome e cognome):
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Alla Provincia del VCO
Buongiorno,
scrivo per protestare in merito alle dichiarazioni dell'assessore Preioni e del dirigente Proverbio, riguardo alla fauna selvatica:

Da: La Stampa .it 07/06/2013
"Non ci sono soldi e quindi non resta che lasciare alla natura il compito di fare il suo corso". L'assessore provinciale alla Tutela faunistica Alberto Preioni è rammaricato a dover utilizzare parole così dure per quanto riguarda gli animali selvatici feriti e spiega.

"La Provincia, visti i tagli operati dal governo, doveva scegliere se pagare gli stipendi dei dipendenti oppure garantire il soccorso e il recupero degli animali.

Non c'è dubbio che le nostre attenzioni dovevano andare alle famiglie. Pertanto abbiamo chiuso il Centro raccolta animali selvatici di Stresa e azzerato le convenzioni con i veterinari.

Ora, se un capriolo o un camoscio viene trovato ferito non resta che lasciare alla natura il compito di fare il suo corso".
[...]
"La legge parla chiaro - sottolinea Mauro Proverbio, dirigente del settore Politiche agricole della Provincia - , è vietato raccogliere e detenere animali selvatici. Tutto il resto viene di conseguenza.

E' comprensibile la disponibilità della gente mossa da sentimenti di compassione e di rispetto, ma si rischiano sanzioni. Pertanto gli animali devono essere lasciati nel loro habitat, anche se sono feriti".

"Abbiamo registrato la disponibilità dei comprensori alpini ad assumersi il compito di soccorso e cura. Vediamo se è percorribile questa strada attraverso una convenzione.

La Provincia è pronta a fornire le gabbie utilizzate per il Centro raccolta di Villa Pallavicino a Stresa".

Gradirei alcuni chiarimenti:
Per quale motivo, se incontro un animale ferito non devo soccorrerlo?
Oltre che per dovere civico e morale, esiste anche un obbligo di legge:
-1) nuove disposizioni del codice della strada, entrate in vigore nel 2012, per la quale sussiste l'obbligo per chiunque si trovi coinvolto nell'investimento di un animale (compresa la fauna selvatica), di prestare soccorso. (La sanzione per chi non presta soccorso va da 80 a 318 euro per il Codice della strada. In più, possono essere accertate responsabilità sotto il profilo penale: il riferimento è l'articolo 544-ter del Codice penale)

-2) legge 157/92 art.21 comma 1 lettera o, che vieta la cattura e la detenzione di fauna selvatica, salvo i casi in cui detta detenzione temporanea sia motivata dal soccorso di animali feriti o debilitati che rischierebbero di non sopravvivere, purché se ne dia avviso alla
competente amministrazione provinciale.
La provincia non ha soldi, e allora... perché non posso rivolgermi ad un medico veterinario, ad un CRAS di un'altra provincia o ad un qualsiasi centro in grado di recuperare l'animale, come già succede in altre province dove non c'è il CRAS?
L'aberrante interpretazione della legge, da parte dell'assessore Preioni e del dirigente Proverbio, è un mettere le mani avanti, per giustificare un eventuale affidamento di animali selvatici in difficoltà al comprensorio alpino (cioè ai cacciatori)?

Un ultimo chiarimento:
dalle dichiarazioni dei sigg. Preioni e Proverbio, si deduce che, se adesso trovo un animale ferito, lo devo lasciare al suo destino, mentre se ciò dovesse succedere dopo l'accordo, da loro ventilato, con il comprensorio alpino, lo devo consegnare ai cacciatori?

In una società dove la tutela e il benessere degli animali acquistano sempre più valore, ciò è evidente dal risalto che la stampa dedica a episodi di salvataggio di animali selvatici, come l'ultimo intervento, che vede gli operatori degli enti preposti impegnati in un'operazione di
soccorso di un capriolo, suscitando ammirazione e riconoscenza da parte dell'opinione pubblica, non si può nemmeno immaginare di affidare un animale che ha bisogno di cure a coloro che considerano uno sport  sparare agli animali.

Resto in attesa di chiarimenti.
Distinti saluti,
-nome cognome-